Patrouille des Glaciers – la competizione scialpinistica più grande al mondo
Siamo due squadre da tre persone, una formata da donne e una da uomini, una di scialpiniste professioniste una di atleti amatoriali. La prima squadra punta al podio, agli altri basta raggiungere il traguardo. Ma cosa significa la PDG per ognuno di noi?
La gara a squadre più impegnativa del mondo!
Su una cosa non c’è dubbio, la Patrouille des Glaciers, abbreviato in PDG, è una gara molto speciale, per gli scialpinisti ambiziosi una questione di onore prendervi parte almeno una volta nella vita. Il percorso porta attraverso la Haute Route, famosa in tutto il mondo, da Zermatt a Verbier, per 53 chilometri e 4.000 metri di dislivello. La lunghezza del percorso, il terreno in alta quota e il contesto storico contribuiscono notevolmente a rendere la PDG un mito.
La prima edizione della PDG ha avuto luogo nell‘aprile 1943 come competizione per le squadre militari svizzere. Nel 1949, a seguito di una tragedia avvenuta durante la gara, l’allora dipartimento federale ha vietato ulteriori edizioni, ma la PDG non è mai stata veramente abbandonata, e il mito è stato portato avanti, in via ufficiosa, per oltre 30 anni nelle valli del Basso Vallese, fino ad essere ripristinata nel 1983. Da allora è onnipresente nell’agenda di ogni scialpinista: ogni due anni i migliori atleti misurano la loro bravura sul percorso da Zermatt a Verbier. Ma cosa ci ha spinto a partecipare alla PDG 2018?
Dopo non ci sono più limiti!
“Non sono il classico scialpinista. Ho iniziato con le gare di sci alpino, e negli anni successivi mi sono dedicato esclusivamente al Freeride. Per prepararmi alla PDG ho partecipato alla Sellaronda Skimarathon, la mia prima gara di scialpinismo. Quello che mi affascina della PDG è l’unione di una gara a squadre su terreno alpino con la distanza incredibile di 53 chilometri e 4.000 metri di dislivello. Dopo non ci sono più limiti!”
PDG – la mia seconda gara di scialpinismo
Da molti anni vivo la mia passione per lo sport in inverno su percorsi interessanti sia dal punto di vista paesaggistico che della tecnica di scialpinismo. Sicuramente non rinuncio all’attraversamento delle Alpi Vallesi. Tuttavia, quando ho sentito parlare per la prima volta della PDG, lunghezza del percorso e dislivello mi sono sembrati assurdi. È fantastico osservare come con un allenamento mirato e materiale leggero e motivandosi a vicenda nel gruppo questa sfida inizia a prendere corpo, diventando il grande obiettivo per la stagione sciistica di quest’anno.
Un MUST per ogni scialpinista.
Due anni fa ho partecipato come consulente. Purtroppo la gara è stata disdetta, ma già allora sapevo che avrei voluto partecipare quest’anno. La PDG è un must per ogni scialpinista, e questa partecipazione mi riempie di gioia. La lunghezza e i metri di dislivello rappresentano una grande sfida, e ci prepareremo nel modo migliore. Vogliamo farcela senza infortuni, dando il meglio, e vedremo dove arriveremo!
La partenza è in piena notte! Pronti, partenza, via… gli atleti si precipitano sgomitando attraverso l’arco gonfiabile dello start e dopo pochi metri spariscono nel buio. Possiamo solo immaginare cosa accada e che sensazioni si provino in questi pochi secondi, perché per noi è la prima volta: la prima volta alla PDG.
Voglio vivere l’atmosfera unica della PDG insieme alla nostra squadra. Il mio obiettivo è arrivare a Verbier sano e illeso. La sfida per me è rappresentata dalla distanza e dalla quota a cui si svolge la gara, entusiasmante. Per prepararmi ho passato più tempo possibile, famiglia e lavoro permettendo, a fare scialpinismo nelle vicine Alpi di Berchtesgaden, e ho affrontato la mia prima gara di scialpinismo, la Sellaronda Skimarathon. Ora non vedo l’ora di sostenere anche questa nuova prova, e spero che la supereremo insieme.
Il lavoro di squadra decide fra vittoria o sconfitta.
Nella scena dello scialpinismo si parla molto della PDG, è uno degli eventi più importanti in questo ambito. Per me è la combinazione del lavoro di squadra, il percorso lunghissimo e il paesaggio incantevole della Haute Route a rendere la PDG così allettante. Ma è il lavoro di squadra a decidere fra vittoria e sconfitta. Bisogna impegnarsi affinché la squadra funzioni, e naturalmente condividere alti e bassi. I migliori scialpinisti del mondo partecipano alla PDG, la concorrenza è agguerritissima. Per me è la sfida più grande del 2018.
Una gara in alta quota sulle Alpi non va sottovalutata.
"Credo che la PDG sia un sogno per ogni alpinista! Una delle gare più longeve e più importanti, in uno scenario incantevole e per di più a squadre, il che la rende per me ancora più interessante. Tutte queste ragioni mi danno la motivazione per misurarmi con questo percorso lungo e sicuramente difficoltoso. Sono curiosa di scoprire come già nel 1943 i militari, con l’attrezzatura di allora e per di più in tempo di guerra, si sono lasciati dietro i 53km del percorso. Anche se noi, Johanna, Malene e io, partecipiamo come atlete élite, vediamo la PDG più come una sfida da affrontare insieme che come una corsa a chi arriva prima. Una gara in alta quota sulle Alpi non va sottovalutata, bisogna prendersi cura l’una dell’altra e sostenersi a vicenda. Per questo aspetto con gioia il percorso, lo spirito di squadra, il paesaggio e tutte le sfide che dovremo affrontare insieme."
Lunghezza e dislivello erano per me inimmaginabili.

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